L’ALBERO CHE PARLA
Spettacolo teatrale nelle scuole con Marzia Laini e Federico Lotteri
“L’Albero che Parla” è una fiaba italiana poco conosciuta e molto coinvolgente che narra la storia di un Re apparentemente ricchissimo che possiede tutto ciò che esiste al mondo. Nonostante la sua immensa collezione di tesori magici e oggetti rari, il sovrano scopre di non avere la cosa più preziosa: l’albero che parla. Questa mancanza lo tormenta e lo spinge in un’avventura straordinaria.
Il viaggio del Re attraverso boschi incantati, l’incontro con creature magiche come orchi e streghe, e la scoperta che l’albero nasconde in realtà una principessa sotto un incantesimo, trasformano questa storia in un percorso di crescita personale. Attraverso prove di coraggio, astuzia e determinazione, il protagonista impara che i veri tesori non sono gli oggetti materiali, ma l’amore, la perseveranza e la capacità di sacrificarsi per gli altri.
Lo spettacolo è ricco di momenti interattivi che coinvolgono attivamente i bambini (come gli effetti sonori dei cani dell’orco), canzoni orecchiabili e personaggi coloriti che stimolano l’immaginazione. La struttura narrativa classica della fiaba permette ai piccoli spettatori di immergersi completamente nella storia, vivendo insieme al protagonista emozioni di suspense, paura, coraggio e gioia.
Questo spettacolo è presente in tre versioni: Natalizia, neutra e di carnevale.

Aspetti Pedagogici
Dal punto di vista educativo, “L’Albero che Parla” offre molteplici spunti di riflessione e apprendimento per i bambini. La storia affronta il tema del materialismo e del consumismo attraverso il personaggio del Re che, pur possedendo tutto, si rende conto che gli manca qualcosa di essenziale. Questo stimola nei piccoli spettatori una riflessione sui veri valori della vita e sull’importanza di ciò che non si può comprare.
Il percorso di crescita del protagonista sviluppa competenze emotive fondamentali: la capacità di riconoscere i propri limiti, il coraggio di affrontare le paure (rappresentate simbolicamente dall’orco e dalla strega), e la determinazione nel perseguire un obiettivo importante. La struttura della fiaba, con le sue prove da superare, insegna che i traguardi più significativi richiedono impegno, pazienza e talvolta sacrifici.
Un aspetto fondamentale della narrazione è l’importanza di mantenere la parola data: il Re, nonostante le tentazioni e le difficoltà incontrate, rispetta l’impegno preso con la principessa incantata, dimostrando che l’onore e la lealtà sono valori irrinunciabili. Il Re dimostra grande integrità morale mantenendo la promessa fatta alla principessa incantata, anche quando incontra la bella figlia dell’orco che lo aiuta e potrebbe rappresentare una scelta più facile. Infine, il lieto fine che celebra l’amore autentico rafforza l’importanza dei sentimenti e delle relazioni interpersonali nella costruzione dell’identità e della felicità.
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Perché prenotare per il Natale
Questa fiaba si rivela particolarmente adatta al periodo natalizio perché tocca temi universali che risuonano con lo spirito della stagione, indipendentemente dalle tradizioni culturali specifiche. Il Natale, nella sua essenza più profonda, rappresenta un momento di trasformazione interiore, di ricerca del senso autentico della vita e di celebrazione dei legami affettivi.
La storia del Re che “ha tutto ma non ha niente” riflette perfettamente il contrasto tra il consumismo natalizio e i veri valori della stagione. Il suo viaggio di scoperta personale echeggia il cammino spirituale che il Natale tradizionalmente rappresenta: un momento per guardare oltre le apparenze materiali e riscoprire ciò che davvero conta. L’attesa, tema centrale della narrazione (“aspettare e non venire è una cosa da morire”), si collega naturalmente al concetto di Avvento come tempo di preparazione e speranza.
Il finale, che celebra l’amore conquistato attraverso il sacrificio e il coraggio, si armonizza con i valori di generosità, dedizione e rinnovamento che caratterizzano questo periodo dell’anno. Per classi multiculturali, la fiaba offre un messaggio inclusivo che parla di crescita umana, di superamento delle difficoltà e della scoperta che la vera ricchezza risiede nelle relazioni autentiche e nei sentimenti nobili dell’animo.
Perché prenotare per carnevale
L’Albero che Parla” si rivela uno spettacolo perfetto anche per il periodo di Carnevale, grazie alla presenza scenica delle maschere tradizionali di commedia che caratterizzano personaggi chiave come la strega, l’orco e il forestiero. Le maschere in cuoio fatte a mano richiamano direttamente la grande tradizione del teatro popolare italiano e della commedia dell’arte, offrendo ai bambini un primo approccio alla cultura teatrale del nostro paese.
Le maschere amplificano le caratteristiche grottesche e comiche dei personaggi, creando un effetto scenico che diverte e coinvolge il pubblico giovane. La dimensione ludica e trasformativa del Carnevale trova perfetta corrispondenza nell’uso teatrale del travestimento e della maschera come strumento di narrazione e gioco. L’atmosfera ludica e festosa è adatta al periodo carnevalesco e l’elemento magico-fantastico che si sposa con lo spirito del Carnevale.
