Uno spettacolo su Santa Lucia per la scuola primaria
In molte località italiane i doni Natalizi vengono portati da Santa Lucia, la notte del 13 dicembre. Questa usanza è retaggio di antichissime tradizioni pre-cristiane del nord Italia ed Europa e riesce a conservare ancora oggi il senso del mistero e del meraviglioso.
Nel giorno di santa Lucia, un ragazzo di nome Fulgenzio, torna nel paesino di montagna dove aveva abitato il suo papà prima di trasferirsi in città.
Si accorge che tutti gli abitanti del paesino tengono in grande considerazione le antiche tradizioni, ma per lui, uomo di città, queste sono solo vecchie superstizioni prive di valore.
Una serie di eventi e l’incontro con una donna anziana lo porteranno a comprendere che anche ciò che non è immediatamente visibile agli occhi è importante.
La vicenda si snoda tra due piani narrativi: quello di Fulgenzio, inizialmente scettico verso le credenze popolari, e quello della leggenda della Signora della Luce (Santa Lucia), raccontata attraverso la storia di una giovane contadina che, per curiosità, trasgredisce il divieto di spiare la figura luminosa durante la sua visita notturna.
Uno spettacolo inclusivo che mette in risalto il valore delle antiche tradizioni che hanno ancora tanto da insegnarci, la sacralità di luoghi che devono essere tutelati, l’importanza dell’attesa e del rispetto di un tempo Altro, in contrasto con la superficialità e velocità con cui l’uomo della modernità cerca di spiegare il mondo.
Perché non si può guardare Santa Lucia?
In molte tradizioni, fiabe e miti c’è questo divieto di guardare la divinità, o di farsi scoprire mentre si spia qualcosa di soprannaturale.
Anche nel mito di Artemide, chi la spia al bagno viene punito.
Nella fiaba della signora Trude dei f.lli Grimm la ragazza che ha visto troppo (e ha ammesso di averlo fatto) viene terribilmente punita.
Così anche Santa Lucia non si può guardare, pena la cenere negli occhi.
La Santa è il retaggio di una antica divinità delle nostre montagne, chiamata Perchta, che oltre agli aspetti di fertilità e abbondanza porta una controparte terrifica e spaventosa. Guai ad ammettere di conoscere questo lato oscuro, guai a chi non crede e vuole vedere e toccare con mano. Guai a chi non rispetta i confini del sacro.
Questo perché c’è una parte inconoscibile del sovrannaturale che non è dato di comprendere dalla finitezza del nostro essere, ci sono segreti celati, la cui conoscenza non è permessa agli esseri umani.
E se si vede bisogna fingere di non averlo fatto.
Perché come dice la “terribile Baba Yaga” a Vassilissa: “SE TROPPO SAPRAI TROPPO PRESTO INVECCHIERAI”.
Perché prenotare questo spettacolo nel periodo natalizio:
Questa rappresentazione si rivela ideale per il periodo natalizio non tanto per i suoi riferimenti religiosi specifici, quanto per i valori universali che incarna e che risuonano profondamente con lo spirito delle festività invernali.
La storia celebra temi che attraversano tutte le culture: la luce che vince le tenebre dell’inverno più buio, simbolo di speranza e rinascita che ogni tradizione festiva porta con sé. Il dono e la generosità emergono attraverso le offerte votive preparate con cura, insegnando ai bambini il valore del dare senza aspettarsi nulla in cambio.
Centrale è il tema della trasformazione interiore: sia la giovane contadina che Fulgenzio compiono un viaggio di crescita personale, imparando a guardare oltre le apparenze e a coltivare la propria “luce interiore”. Questo messaggio di rinnovamento spirituale si allinea perfettamente con l’atmosfera di riflessione e buoni propositi tipica del Natale.
La fiaba promuove inoltre il rispetto per la natura e le tradizioni ancestrali, valori sempre più preziosi in un mondo globalizzato. Insegna che modernità e tradizione possono coesistere armoniosamente quando c’è rispetto e comprensione reciproca.
Infine, l’elemento magico della notte in cui “gli animali parlano” richiama l’atmosfera di meraviglia e possibilità infinite che caratterizza il Natale nell’immaginario infantile, rendendo lo spettacolo perfetto per classi multiculturali dove bambini di diverse provenienze possono riconoscere e condividere questi valori universali di luce, speranza e trasformazione.




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