Biancaneve e i suoi significati
In questi giorni il live-action di Biancaneve ha sollevato molte critiche, e mi sembra un’occasione carina per fare alcune riflessioni sulla bella fiaba dei fratelli Grimm.
Nella fiaba originale, la regina esprime il desiderio di avere una bambina rossa come il sangue, bianca come la neve, e nera come l’ebano.
Vediamo ora alcuni spunti di riflessione.

Il significato dei colori nella fiaba di Biancaneve
Le fiabe hanno moltissimi livelli di lettura, uno di questi è: quando un protagonista è segnato da una caratteristica particolare , come i capelli d’oro, o la pelle bianca significa che è in contatto con le energie del mondo fatato, che è destinato a qualcosa di insolito.
In questo caso i colori sono tre: bianco rosso e nero.
Le tre Marie nella fiaba di Biancaneve
Questi tre colori richiamano in modo piuttosto diretto il culto delle tre madonne, (bianca nera e rossa spesso presenti nelle chiese antiche) che a loro volta derivano dal più antico culto della triplice Dea. Le tre Madonne rappresentano archetipi femminili profondi: la Madonna Bianca, associata alle ossa e alla morte; la Madonna Nera, simbolo di fertilità e della terra; e la Madonna Rossa, che rappresenta la maternità.
Questi archetipi possono essere visti come rappresentazioni delle fasi della vita e delle forze naturali. Nella fiaba di Biancaneve, i tre colori – bianco, rosso e nero – possono essere interpretati come simboli di questi archetipi femminili.
I processi alchemici nella fiaba di Biancaneve
Ma non solo! La fiaba di Biancaneve si presta moltissimo a una lettura alchemica. L’intero racconto può essere visto come un viaggio attraverso le fasi dell’Opus Alchemicum, cioè il processo di trasformazione dell’anima (o della materia) verso lo stato di completezza, la pietra filosofale.
La fiaba segue le tre grandi fasi dell’alchimia: Nigredo, Albedo e Rubedo.
Nigredo – la dissoluzione, la morte simbolica
Questa fase è buia, legata al caos e alla disgregazione dell’ego. Inizia con l’invidia della regina, che simboleggia l’ombra, e continua con la fuga di Biancaneve nel bosco. Il bosco rappresenta l’inconscio. La regina tenta più volte di ucciderla: con il corsetto stretto, il pettine, la mela. Queste prove sono come le fasi di putrefazione dell’io egoico. Quando Biancaneve cade nel sonno (simile alla morte), si compie la dissoluzione.
Albedo – la purificazione, la luce lunare
Biancaneve viene custodita in una bara di cristallo. In questa fase, non è né viva né morta: è in un limbo, uno stato di sospensione che corrisponde alla purificazione attraverso il distacco. Il vetro della bara può essere letto come trasparenza della coscienza, o come la “vasca alchemica” in cui si prepara la rinascita.
Rubedo – la rinascita, la realizzazione
L’incontro col principe rappresenta l’unione degli opposti, la coniunctio. È l’integrazione del principio maschile (Sole) e femminile (Luna), della coscienza e dell’inconscio. Biancaneve si risveglia, non più bambina ma regina: il Sé rinasce trasformato. È la realizzazione dell’oro alchemico, la completezza dell’anima.
Il mondo fatato
Altro punto di vista: Il mondo fatato o sottile.
Biancaneve è segnata da caratteristiche speciali, come ogni fanciullo divino ed è destinata a un percorso iniziatico.
Quando si perde nel bosco, come una vera Potnia Theron viene accettata dal mondo animale e selvatico del bosco e le belve non le nuocciono. Questa informazione passa quasi in secondo piano, ma è estremamente importante.
Quando attraversa i sette colli arriva infine nel luogo liminale dove vivono i sette nani, creature dell’Altro mondo, del mondo sottile, e più precisamente del mondo di sotto.
Non è da tutti saper entrare in quel mondo.
E non è facile uscirne, infatti lei dovrà subire una morte iniziatica prima di tornare al mondo di mezzo.
E quando lo farà grazie all’incontro con il principe, sarà intera (perché il suo spirito e la sua anima saranno ricongiunti) e pronta a regnare, a occupare il posto che le spetta.
Conclusioni:
Le fiabe sono un insegnamento profondo, e ogni simbolo porta con se memorie e significati arcani, che parlano alla nostra interiorità, spesso senza nemmeno che noi ce ne accorgiamo.
Quando si raccontano è inevitabile che qualche piccolo particolare si modifichi, e questo rende le fiabe vive.
Attenzione però alle fiabe manipolate ed edulcorate: il loro sapiente equilibrio, la loro alchimia di simboli viene distorta, e al posto di una fiaba ci ritroviamo con una storiella e in nome del “politicamente corretto” ci ritroviamo con un “simbolicamente sbagliato” e questo impedisce alla fiaba di compiere il suo effetto benefico: cioè portare preziose informazioni al nostro inconscio e nutrire la nostra anima.

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